Anonimo (IV sec.) | Vera e falsa e preghiera
Un fratello andò a visitare uno dei padri della laura di Suca sopra Gerico e gli disse: «Allora, Abba, come stai?». L'anziano rispose: «Male». Il fratello disse: «Perché, Abba?». L'anziano rispose: «Perché sono trent'anni che mi tengo ritto davanti a Dio durante la mia preghiera, e ora maledico me stesso dicendo a Dio: "Maledetti quelli che si allontanano dai tuoi comandamenti". E io che sono un bugiardo dico ogni giorno a Dio: "Danna tutti quelli che mentono". E io che ho del rancore contro mio fratello, dico a Dio: "Perdonami come anche noi perdoniamo". E dormendo sino al mattino, vado salmodiando: "Nel mezzo della notte mi sono svegliato per confessarti". E mentre ho nel cuore pensieri perversi, dico a Dio: "La meditazione del mio cuore è davanti a te sempre". E pieno d'orgoglio e di godimento della carne mi rendo ridicolo salmodiando: "Guarda la mia umiltà e la mia pena e rimettimi tutti i miei peccati". E io che non sono ancora pronto dico: "Il mio cuore è pronto, o Dio". E, in una parola, tutto il mio Uffizio e la mia preghiera tornano a me in rimprovero e in vergogna ».